L'uomo qualunque
L'uomo qualunque non sa dove va, perché si è alzato o cosa sta facendo, come è arrivato fin lì. Vuoto e inetto vaga senza meta. Il mondo lo ignora.
L'uomo qualunque, paradigma del presente, popola il pianeta, novello ignavo guidato da bandiere, idee, parole di altri. E nella massa, forte della sua omologazione, va. Inconsapevole.
Un giorno, all'uomo qualunque viene offerta una possibilità: uscire dalla "qualunquitudine" per diventare un supereroe. Avrà anche un costume e una maschera, come ogni supereroe che si rispetti. Ha nelle sue mani la possibilità di salvare vite umane, si sente utile e buono, sa che con piccoli gesti salverà l'umanità.
Eccolo il suo momento! Non ha paura, pensa. Ora può essere lui il protagonista, vivere al limite, eroicamente nel pericolo.
Improvvisamente si accorge che la sua vita ha un senso e che può smettere di guardare gli altri vivere. Ora è lui l'eroe del film!
L'uomo qualunque esce in una nuova mattina, col suo cappello qualunque e la giacca beige con tre bottoni, con testa e cuore pieni di piccole idee di seconda mano, con la divisa da supereroe e la maschera che salva vite umane. Quando cammina dispensa saggezza; dall'alto della sua "qualunquitudine" giudica, solo talvolta con compassione.
Quando rientra la sera, nella sua stanzetta qualunque, l'uomo qualunque si spoglia, piega accuratamente il suo costume, si infila, col suo bel pigiama a righe, nel suo letto dal materasso rigido, che mantiene la schiena dritta e le vertebre ben allineate. E' soddisfatto, anche oggi ha fatto il suo dovere. In cuor suo spera di poter essere d'aiuto ancora per molto...
Riordinando le sue idee qualunque di seconda mano, si addormenta.
Domani sarà un altro giorno qualunque!
"Dubitate di tutto, specie di ciò che sto per dirvi."
Buddha
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